Cristianità & Paganesimo. Una Chiesa da cambiare.

Antonio Gallo
4 min readNov 28, 2022
Le Verità 27 novembre 2022
Il libro

Il futuro dell’Occidente è pagano. Siamo in un declino da spossatezza, barbarie e cancel culture. Sedici secoli di cristianesimo stanno per finire e oggi siamo testimoni di un’inversione normativa e filosofica che inaugura una nuova era; un’era che non sarà atea o nichilista, come molti credono, ma pagana. La cristianità ha esaurito il suo tempo lasciando spazio a nuove religioni, ad un politeismo che venera gli alberi, la terra, le balene. La transizione è brutale, difficile da accettare per i difensori di un’epoca in via di estinzione. Dovremmo rimpiangere i tempi passati quando il divorzio era proibito come così l’istruzione superiore delle ragazze? Dobbiamo vivere nella speranza che la cristianità risorga dalle sue ceneri affermando la sua forza morale? Chi vive in questa malinconica nostalgia è già stato cancellato da un mondo che, nel bene o nel male, ormai è cambiato radicalmente. Il grande Pan è tornato. Il cristianesimo deve inventarsi un altro modo per sopravvivere. Quello del semplice testimone. Dell’agente segreto di Dio.

Ma deve essere la Chiesa a cambiare o chi ha deciso di credere? Se si studia la storia della Chiesa, di tutte le chiese e le religioni, si capisce come sia le une che le altre hanno sempre operato adattandosi ai tempi.

A questi tempi si sono dovuti adattare i fedeli e così si va avanti da sempre. La fede nel tempo costruisce sia le chiese che le religioni e la ruota continua a girare aiutando gli uomini a trovare un punto di riferimento e di aiuto nella fatica quotidiana del vivere.

Prendiamo il caso dell’arrivo di questo nemico oscuro ed invisibile chiamato Covid 19. In pochi mesi ha cambiato il nostro modo non solo di vivere ma anche di pregare.

Che dire poi delle guerre che sembrano continuare ad essere l’unico modo per gli esseri umani di risolvere i loro problemi. Si getta anche la religione nello scontro armato di potere e nelle dispute politiche e economiche.

Lo scoppio della guerra in Ucraina dimostra in maniera se pur mal celata, ma abbastanza evidente e poco discussa, anche questo punto quanto mai dolente. Vane ed inascoltate continuano ad essere le parole, gli inviti e le preghiere delle Chiese coinvolte.

Eppure “la Chiesa deve cambiare”, continua a dirsi. Continuano a dirlo in tanti, sia atei che credenti, cristiani, cattolici, ortodossi e musulmani. Ma le guerre continuano implacabili.

Nel fragore delle armi, tra le migliaia di vittime innocenti, non fa proprio nessun rumore il tentativo di una testimonianza silenziosa della fede di cui parla questo libro da poco pubblicato.

Ne ha scritto da par suo Marcello Veneziani in una recensione apparsa sul quotidiano “La Verità” di cui vedete la schermata qui in apertura di questo post, seguito dalla copertina del libro e dalla presentazione dell’editore Cantagalli.

L’articolo non fa sconti tanto a chi ha scritto il libro nè a chi, da semplice lettore, lo legge in veste di credente o meno. Nel titolo e nel sottotitolo si può capire quali sono le intenzioni dell’autrice Chantal Delsol, autorevole esponente culturale francese di matrice liberal-conservatrice.

Riassumono bene il senso dell’attacco ai valori che sia il quotidiano che il recensore danno al problema della religione nel mondo contemporaneo.

Il pensiero conclusivo con il quale Veneziani critica quelle posizioni espresse nel libro dalla Chantal lo condivido in pieno. Ecco cosa dice dopo di avere esaminato le posizioni della Chantal:

La strada invece dovrebbe essere un’altra: rendersi conto che non sono più possibili valori assoluti e pratiche conseguenti, e accettare di essere una parte della società e non il tutto; opporre i propri principi e valori a quelli dominanti, esporli fieramente e civilmente, senza guerre di verità, ordalie o giudizi divini. E passare dalla presunzione di detenere il monopolio della verità alla convinzione che la verità esiste (contro tutti i relativismi) ma è più grande di noi; sicché noi siamo dentro la verità, ma la verità non è in nostro possesso, ne siamo alla ricerca, possiamo coglierne solo un lato. E’ la poligonia del vero, come diceva il sacerdote e filosofo Vincenzo Gioberti; ossia la verità ha più lati e noi possiamo conoscerne qualcuno. Ma la verità intera attiene solo a Dio.

Piuttosto che accettare il passaggio alla clandestinità, come auspica Chantal Delsol (ma è quello che già accade in Francia), per un cristiano si tratta di accettare la sfida con fermezza, alla luce del sole, ma rispettando chi non si riconosce nei suoi principi: ciò non toglie nulla a Dio, ma toglie qualcosa alla potenza dell’uomo che pretende di parlare in Suo nome. Ma l’antagonista funesto della religione non è il paganesimo; è la fede nell’Io, è il dominio del Nulla.

Marcello Veneziani (Qui al link il testo integrale della recensione)

--

--

Antonio Gallo

Nessuno è stato mai me. Può darsi che io sia il primo. Nobody has been me before. Maybe I’m the first one.