Alla ricerca della scrittura perduta: scrivere a mano, scrivere digitando …
Mai come in questa occasione mi è venuto spontaneo il titolo di questo post che mi sono proposto di scrivere a corredo delle immagini che qui vedete riprodotte.
Sono diverse le parole chiavi alle quali è possibile fare riferimento per trarre ispirazione: scrittura, ricordi, studio, tempo, creatività, lingue, comunicazione e così via.
All’interno di ognuna di esse si aprono altri collegamenti, in un processo a cerchi concentrici che riescono a recuperare altri elementi che costituiscono la memoria.
Sotto quelle pagine scritte a mano, con l’inchiostro blu di una penna stilografica perduta sulle pagine di un quaderno scolorite dal tempo, si nasconde una tastiera che si riflette sulla schermata della mia biblioteca digitale Librarything.
Si manifesta subito il contrasto/conflitto tra due realtà, due mondi diversi, divisi da una fallita continuità, sia di fatti che di pensieri.
Scrivere a mano, scrivere digitando. Qui si tratta davvero di avere la capacità che fu tutta di Marcel Proust quando cercò di esplorare lo spazio, il tempo e la memoria nel suo famoso romanzo.
Ci impiegò quindici anni, è vero. Non saprei, nè potrei farlo io, dopo di aver trovato per caso questo quaderno di mia moglie, datato oltre mezzo secolo fa.
Dovrei saper associare tutte le possibili impressioni che emergono non solo dalla mia mente, ma anche da quella di chi scrisse e tradusse a mano tutti quei brani per il suo esame di francese all’università.
Momenti di legame con il passato che si risvegliano nel presente, guardando l’armonia di quelle forme grafiche che rinnovano sensazioni, percezioni, ricordi e momenti perduti.
Mi sembra quasi di rivivere, di rivedere l’universo di chi scriveva con la sua mano. E’ possibile dire la stessa cosa di questa scrittura che produco con le mie dita scrivendo alla tastiera queste mie parole? Scrivere a mano può sembrare un’arte superata nell’era digitale, ma non lo è affatto.
La visione di questi testi offre la conferma degli innumerevoli vantaggi che sono stati studiati da ricercatori, neurologi del cervello, terapisti, educatori e altri che continuano a pensare che la scrittura a mano debba continuare ad avere una ragione di essere in un’era di tecnologia avanzata.
Un tipo di scrittura certamente più lenta della digitazione, ma che dà al cervello più tempo per elaborare le informazioni e stimolare le connessioni neurologiche che aiutano nella memoria, nella concentrazione e nella composizione.
Il processo di scrittura a mano può, inoltre, anche avere un effetto calmante e servire come un’ottima forma di meditazione. Un buon modo per esprimere la propria individualità e lo stile personale.
In questo libro intitolato «The Lost Art of Handwriting» (L’Arte Perduta della Scrittura a Mano) l’autore esplora la storia di questa scrittura reintroducendo sequenze di tratti, forme di lettere e tecniche adeguate per valutare e migliorare la calligrafia.
Non sorprende che, poiché la tecnologia è diventata sempre più integrata nella nostra vita quotidiana, il tradizionale atto di scrivere con una penna sia stato in qualche modo dimenticato. La facilità dei documenti di elaborazione testi, così come lo sviluppo di applicazioni che ci consentono di sincronizzare le nostre note su più dispositivi, hanno reso quasi ridondante lo scopo della scrittura manuale.
La scrittura a mano rafforza invece le nostre capacità di lettura e di elaborazione del linguaggio, consente al tempo di rallentare il processo del pensiero, mettendo in grado lo scrittore di pensare alle parole, al modo in cui sono scritte e alla struttura della scrittura: rende lo scrittore più abile nel linguaggio che sta usando.
La scrittura a mano può anche migliorare la nostra memoria. La ricerca ha scoperto che la scrittura crea percorsi unici nel cervello facendo sì che coloro che hanno scritto i loro appunti a mano ricordino il contenuto meglio di quelli che li hanno digitati alla tastiera.
L’atto fisico della scrittura può avere anche altri vantaggi, in particolare con la scrittura creativa. Scrivere con carta e penna aiuta a liberarci dalle distrazioni del mondo digitale. Durante la digitazione può esserci la tendenza a modificare mentre si procede piuttosto che far fluire le idee. Questo può essere controproducente per il processo creativo. Con un pezzo di carta bianco si tende a scrivere semplicemente, a mettere le idee su carta e a lasciare il processo di editing a più tardi.
Carta e penna possono permetterci di pensare più liberamente quando fai cose come il brainstorming. Hai una pagina bianca, una penna e nessuna restrizione su dove puoi scrivere, permettendoti di collegare le cose insieme, cerchiare punti importanti e aggiungere note a margine ovunque abbia senso. Molti ritengono che ora questo può essere fatto su un computer, ma, come accennato in precedenza, le distrazioni introdotte con un computer o un tablet possono spesso interrompere il flusso creativo.
Infine c’è un altro punto, ma non meno importante, che la scrittura costituisce una parte unica e insostituibile della nostra cultura. Questo è particolarmente vero per le lingue scritte composte da caratteri come il mandarino ma anche per le lettere in inglese. Gli stili di scrittura a mano sono unici per l’individuo e qualcosa che semplicemente non può essere replicato con una tastiera.
La scrittura a mano fa parte della nostra civiltà, fa parte dell’identità della nostra cultura e non solo uno strumento di comunicazione. Penso che ci sia anche un altro livello di importanza nella scrittura a mano, un argomento cognitivo su come si elaborino le informazioni quando le scriviamo. La scrittura a mano “ci coinvolge in una relazione con la parola scritta che è sensuale, immediata e individuale.
C’è la sensazione che sia un atto molto più fisico quando si scrive a mano al contrario di un computer e ti fa pensare alla tua scrittura più come all’arte. C’è qualcosa di incredibilmente potente nel lasciare il segno sulla carta. È il momento in cui un’idea lascia la tua mente e ti guarda indietro per la prima volta. Non siamo in grado di replicare quell’esperienza digitalmente.
Le esperienze sono diverse ed anche molto importanti. Meritano tutte un altro discorso che mi riprometto di fare un’altra volta. Se questi sono i meriti e i vantaggi della scrittura a mano, non sono da meno quelli dell scrittura digitale. Diversi, originali ed importanti. Basta conoscerli.