A mio Padre dal “Mondo Nuovo” diventato già “vecchio”
Aldous Huxley è un autore fra i più citati ma la sua vita è poco conosciuta: questo è il racconto più approfondito dei suoi giorni, tragici, drammatici, felici, sempre impegnati. Con decine fra romanzi e saggi al suo attivo divenne “l’eroe culturale” dei nati a fine secolo. Giallo cromo, Passo di danza e Punto contro punto furono percepiti come la voce più scandalosa della generazione postbellica, all’inizio di un percorso inquieto che lo portò a mettere in dubbio l’utilità stessa dei libri che scriveva. Sempre diviso fra scienza e spiritualismo, profeta psichedelico e pacifista, amico di scrittori e scienziati, amante dell’arte e della tecnica, Huxley predilesse l’Italia e la Francia, viaggiò moltissimo in Messico, India, Giappone, Brasile, sino a stabilirsi nel 1937 a Hollywood dove divenne, fra mille dubbi, sceneggiatore per il cinema. Acuto e implacabile osservatore di un mondo destinato, secondo lui, al tracollo, è una voce la cui conoscenza è imprescindibile per capire l’epoca in cui viviamo, quella del tramonto delle ideologie, della secolarizzazione accentuata, dello spiritualismo vago, della scienza asservita agli interessi. L’incendio della sua casa e di tutti i suoi libri, alla fine della vita, è, quasi metafora del suo percorso esistenziale.
L’edizione originale di questo libro “Il Mondo Nuovo” è stata pubblicata nel 1932 da Chatto & Windus, una casa editrice britannica. In Italia, il romanzo apparve per la prima volta nel 1934 da Arnoldo Mondadori in una collana di classici della letteratura mondiale chiamata Medusa. Venne poi rilanciata nel 2007. Mio Padre, che era del 1906, l’aveva nella sua piccola biblioteca. Credo che fosse poco più che ventenne quando si procurò questo libro avveniristico, ancora oggi classificato come fantascientifico. Ma non lo è affatto. A quei tempi non c’era Internet nè Amazon, a Sarno, nella pre-romana Valle dei Sarrasti, non c’era nemmeno una edicola o libreria. Ma lui era un tipografo e guardava in avanti. La foto che vedete qui sopra riproduce la copertina con i segni del tempo. Purtroppo non lo ritrovo tra i miei libri, nel “mondo nuovo” di oggi in cui sono finito. E’ scomparso tra i tanti traslochi che la vita ci costringe a fare. In occasione della pubblicazione di una nuova interessante biografia di Huxley, ho deciso di rileggere sia questa nuova biografia edita da Ares che il “Mondo Nuovo” in versione digitale. Poi scriverò una lettera a mio Padre facendogli sapere se questo “mondo nuovo”, nel quale sto ancora vivendo, è davvero “brave” come lui scrisse nel titolo originale del libro. “Brave” in inglese sta per “coraggioso, valoroso, impavido”. Huxley usò di certo questo aggettivo in senso ironico e provocatorio. Un mondo definito “nuovo” è sempre una “provocazione” …